Favole a rovescio

      FAVOLE A ROVESCIO

Il cane e il gatto
Era una giornata piovosa e un cane andava in giro per la campagna. Mentre camminava vide un gatto che stava su un albero per ripararsi dalla pioggia. Lo guardo fisso negli occhi e gli chiese: “Che ci fai su quell’albero?” Il gatto rispose: “Cerco di ripararmi dalla pioggia, tu invece, perché vai girovagando con questa pioggia?” Il cane tutto desolato gli disse: “Il mio padrone non è buono, quando piove mi caccia via per non farmi entrare in casa tutto bagnato.” Il gatto allora: “Vogliamo cercare un buon rifugio insieme e diventare buoni amici?” Il cane perplesso rispose: ”Io con i gatti non faccio amicizia.” Il gatto allora insistette: ”A volte le persone che ritieni amiche, come il tuo padrone, possono diventare anche tuoi nemici.” Il cane allora tra sé e sé pensò che è meglio avere un gatto per amico che un padrone che ti caccia via quando piove.
A volte i nemici possono rivelarsi buoni amici.    Alessio

Il cane e il gatto
C’era una volta sul retro di un ristorante un gatto che cercava del cibo nella spazzatura, ma il bidone era pesante e non riusciva a rovesciarlo. Dopo un po’ arriva un cane e ovviamente cominciano a discutere su chi avesse il diritto di cercare cibo in quel luogo. Poi il gatto gli dice: “Ehi amico! Perché invece di litigare non cerchiamo insieme?” Il cane annuisce. Insieme rovesciano il bidone stracolmo di buon cibo. Dividono gli avanzi e da quel giorno vanno in giro a cercare il cibo insieme.
L’unione fa la forza        Gabriele

Il gallo dormiglione
Un gallo dormiglione non si svegliava mai in orario per cantare all’alba, il padrone si lamentava tutti i giorni e per punizione lo chiudeva in una gabbia, isolato da tutte le altre galline. Nemmeno questo però convinceva il gallo a essere più puntuale, così il padrone, stanco, gli disse:- Se continuerai a non cantare ti abbandonerò al tuo destino, finirai sbranato dalle volpi! Il gallo chiese consiglio a un suo caro amico gallo che volentieri accettò di aiutarlo: – Verrò io a svegliarti tutte le mattine così potrai cantare in orario. Il gallo però, che oltre a essere dormiglione era anche diffidente non accettò, continuò a svegliarsi tardi e il padrone lo abbandonò.
Bisogna fidarsi di chi ti vuole bene    Giovanni

Il cane e il gatto
C’era una volta un cane che viveva in una casa di campagna. Un giorno il padrone decise di comprare un gatto per far uccidere tutti i topi che mangiavano il suo raccolto. Ma il cane non poteva sopportare di vivere con un gatto e cominciò a fargli dispetti di tutti i tipi finché il poverino non decise di fuggire. Quando il padrone scoprì che il gatto era sparito andò subito a cercarlo, lo trovò, capì cosa era accaduto e cacciò di casa il cane.
Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te     Raffaele

La  cicala  e  la  formica
La   formica,  dopo   aver  cantato  tutta  l’estate,  si trovò  sprovvista  di  cibo. Quando giunse l’inverno andò a piangere dalla sua vicina cicala pregandola che le desse in prestito alcuni granelli per sopravvivere fino alla nuova stagione. La cicala, si sa, non presta Volentieri, e questo è il suo piccolo difetto. La formica insisteva: – Ti restituirò tutto e con gli interessi, parola di animale! – Che facevi nella bella stagione? – chiedeva la cicala.
– Giorno e notte cantavo per chi passava. – Cantavi? Me ne rallegro molto. Eh, bene, ora balla!
Bisogna essere previdenti     Marilisa

La volpe e il corvo
Un giorno una volpe aveva rubato un pezzo di carne ed era andata ad accucciarsi su una grande roccia vicino alla sua tana. La vide il corvo e, desideroso di impadronirsi di quel buon boccone, si piantò lì sotto alla roccia a tessere le lodi della perfezione della bellezza della volpe: nessuno era più adatta di lei, sostenne, a essere la regina degli animali e lo sarebbe diventata senz’altro se avesse avuto anche una bella voce. La volpe allora, decisa a mostrare che neanche questa gli mancava, lasciato cadere il pezzo di carne si mise a gridare. Il corvo si precipitò ad afferrare il bottino, dicendo: – “Ah, volpe, se avessi anche un po’ di cervello, davvero non ti mancherebbe nulla per diventare la regina degli animali.”
Non bisogna essere vanitosi e credere ai falsi complimenti   Giuditta   

Il gatto e il topo
In una casa vivevano un gatto e un topo. Il gatto era calmo e un po’ pigro, il topo invece, astuto e dispettoso, si divertiva a fare scherzi al gatto. Aveva la tana piena di scatole a sorpresa, fuochi d’artificio e tanti altri oggetti da utilizzare contro il povero gatto. Un giorno il gatto, che stava come sempre sdraiato nella sua cuccia, sentì un forte trambusto e andò a vedere ma inciampò in una trappola preparatagli dal topo; solo grazie al padrone riuscì a liberarsi. Decise che era giunto il momento di dare una lezione al topo, preparò trappole con formaggio, corde e con dei recipienti non pieni d’acqua ma di cemento! Non passò molto che il topo, mentre si aggirava per la casa, inciampò nella corda e vi rimase intrappolato. Il gatto passò e disse:
Compare, chi la fa l’aspetti!           Armando

I tre porcellini e il lupo
Per vendicarsi dell’assalto alle loro casette, i tre porcellini corsero verso il bosco a cercare il lupo. Dopo tanto tempo riuscirono a trovarlo, distrussero la sua tana, lo legarono ad una sedia e gli dissero: – Tu hai rovinato le nostre casette e noi ora ci vendicheremo! Il lupo implorò di essere perdonato: – Dove andrò a dormire se voi mi distruggete la casa? Ma i tre porcellini, molto arrabbiati con lui, fecero finta di non sentirlo, tutti insieme unirono le forze e  andarono a buttarlo nel fiume. Il lupo appena toccò l’acqua pianse e si pentì del suo errore.
Non fare agli altri quello che per te non vuoi         Riccardo

Il gatto e il cane
Un giorno un gatto e un cane sentirono il loro padrone parlare con la moglie, stava dicendole che in casa non c‘era più posto per gli animali e che quindi dovevano essere abbandonati vicino al fiume. Il cane e il gatto dopo aver ascoltato fino alla fine iniziarono a pensare a come salvarsi: – Dobbiamo fuggire – disse il gatto. – No, dobbiamo collaborare e convincere i padroni che siamo utili. Il padrone vide il cane e il gatto che litigavano e disse: – Basta litigare, non sapete fare altro! Faremo meglio a cacciarvi via! Il gatto disse al cane: – Amico mio avevi ragione! È vero dobbiamo collaborare, essere buoni amici e renderci utili. Il cane gli rispose: – Te l’ avevo detto io! E da quel momento non litigarono più, fecero del tutto per aiutare i loro padroni, che decisero di tenerli con loro.
L‘unione fa la forza      Giovanna

La formica e la cicala
Un giorno una piccola formica uscì dalla sua tana ed iniziò a giocare tutto il giorno. Il giorno dopo vide una cicala che faceva avanti e indietro trasportando molliche di pane. Lei la guardò divertita continuando a giocare, nonostante la cicala le ripetesse di prepararsi per l ‘inverno. Giunto dicembre la formica andò dalla cicala e le disse: – Senti cicala, per favore, potresti darmi un po’ di cibo? La formica le rispose: – No! Tu durante tutta l’estate sei stata a spassartela nonostante io te lo ricordassi tutti i giorni, adesso ti arrangi e non venire più da me a chiedermi qualcosa.
Bisogna essere previdenti    Elena

La cicala e la formica
C’era un a volta una formica che giocava nell’erba invece di lavorare mentre la cicala faceva provviste per l’inverno. Allora la cicala avvertì la formica dicendo: – Se non cerchi il cibo e un riparo per l’inverno morirai di fame e di freddo. Ma la formica rispose: – L’inverno è ancora lontano, ora voglio divertirmi! Arrivò l’inverno e la formica andò a bussare alla porta della cicala che, impietosita, la fece entrare, la fece riscaldare e le offrì anche una squisita zuppa di grano.
Bisogna aiutare chi è in difficoltà    Chiara

I cani e le pecore
Un giorno in un prato c’erano quattro pecore che facevano la guardia a trentasei cani. Le pecore esclamavano: ­–­ Perché questi cani sono così sciocchi da non sapersi difendere da soli? Così un giorno, stanche del loro lavoro, decisero di non andare con il pastore al pascolo per difendere i cani. Essi incapaci di difendersi morirono tutti aggrediti dalle aquile. Le pecore all’inizio pensavano che fosse la giusta punizione per i cani stolti, ma dopo un po’ di giorni cominciarono ad avere pietà per i loro amici e inoltre non sapevano come trascorrere il tempo. Una di loro esclamò:– Se fossimo andate con il pastore ora non saremmo così annoiate e tristi!
Chi è causa del suo male pianga se stesso     Caterina

Il cervo alla fonte 
Un cervo andò ad una fonte, ed incontrò un leone. Il leone, orgoglioso dei suoi muscoli e delle sue gambe possenti, prese in giro il cervo dicendogli: – Come fai a reggerti in piedi con quelle gambe che sembrano bastoncini! Il cervo allora iniziò a colpire il leone con tanti calci fino a farlo scappare.
Non prendere in giro l’aspetto altrui                    Mattia

Il corvo e la volpe
Un corvo aveva rubato un pezzo di carne ed era andato a posarsi su un albero. Da lì vide una volpe con un pezzo di pane e pensò che con la carne sarebbe stato un ottimo pasto. Decise perciò di rubare quel pezzo di carne e disse alla volpe: – O grande volpe se, oltre ad un pelo lucente e una coda morbida, tu avessi anche un morso tanto forte da vincere su tutti gli altri animali, saresti la regina del bosco. La volpe lasciò per terra il pezzo di pane, prese un sasso e lo morse ma le caddero tutti i denti tranne uno, che penzolava dalla sua bocca. Il corvo, soddisfatto e con l’acquolina in bocca, scappò con il pezzo di pane lasciando la volpe che gridava dal dolore e dalla rabbia per essere stata ingannata, lei che era la più astuta!
Non credere ai falsi complimenti              Sabrina